oneteam/ Gennaio 22, 2014/ BIM, one team, Progettazione Architettonica/ 0 comments

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Passa al Parlamento europeo la riforma degli appalti (European Union Public Procurement Directive, EUPPD) e l’impiego del BIM nelle attività di progettazione nel settore delle costruzioni per le opere pubbliche segna un punto importante per la sua diffusione.

L’adozione della direttiva, votata ieri, comporta che i 28 Stati europei membri possono incoraggiare, specificare o imporre l’utilizzo del BIM per i progetti edili finanziati con fondi pubblici nell’Unione europea a partire dal 2016. Inghilterra, Paesi Bassi, Danimarca, Finlandia e Norvegia richiedono già l’utilizzo del BIM per i progetti edili finanziati con fondi pubblici.

Roland Zelles, vice presidente Europa, Middle East e Africa di Autodesk, leader nei software di progettazione BIM, ha commentato il voto del Parlamento UE evidenziando come “l’ampia adozione del BIM da parte del mercato AEC europeo non solo ridurrebbe il costo dei progetti edilizi finanziati con fondi pubblici, ma rafforzerebbe notevolmente la competitività globale del mercato europeo nell’aggiudicarsi contratti edilizi internazionali”.

Ma i vantaggi dell’adozione più capillare del BIM nel settore delle costruzioni porterebbe dei vantaggi anche in Italia. Alberto Pavan, responsabile scientifico INNOVance, di cui One Team è responsabile del coordinamento informatico per il processo architettonico e dello studio e sviluppo di oggetti BIM, sottolinea come “i 2/3 dei tempi di produzione di un’opera pubblica sono dedicati ad aspetti burocratici e di progetto, solo 1/3 alla realizzazione, eppure, secondo l’Autorità LLPP, la pubblica amministrazione è soccombente nel 99% degli arbitrati, con un costo per l’erario di circa 425 milioni di euro”.

Secondo Pavan, il BIM può essere oggi l’unica vera risposta, efficiente ed efficace, per la committenza, gli investitori, i progettisti e le imprese (obbligatoriamente se impegnate sul mercato estero). “Grazie al Progetto INNOVance“, conclude Pavan, “l’Italia potrà giocare un ruolo attivo verso questa vera rivoluzione di processo. Rivoluzione culturale prima ancora che tecnologica”.

Ricordiamo che il Building Information Modeling (BIM) permette ai team di progetto formati da architetti, ingegneri, proprietari e società edili che realizzano edifici e infrastrutture, di utilizzare modelli  tridimensionali di informazioni per collaborare e supportare i progetti in tutto il loro ciclo di vita – dalla progettazione e documentazione fino alla costruzione e al supporto in cantiere.

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